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venerdì 4 luglio 2025

Il meriggio d'oro.




Il “meriggio d’oro” è il giorno in cui nacque la storia di Alice.
Era il 4 luglio 1862 quando Lewis Carroll, insieme all’amico reverendo Duckworth, accompagnò in barca lungo il fiume Tamigi Alice Liddell e le sue due sorelle, Lorina ed Edith.
Durante la gita, le bambine gli chiesero di raccontare una storia, non una di quelle già sentite, ma qualcosa di nuovo e divertente. Così, quasi per gioco, Carroll cominciò a raccontare l’avventura di Alice.
Quel pomeriggio dorato, quel “golden afternoon”, è ancora vivo oggi, 163 anni dopo, grazie a una storia che ha attraversato generazioni.
In questo breve post voglio rendere omaggio proprio a quella giornata e alla poesia che la celebra: All in the Golden Afternoon, il prologo in versi che Carroll scrisse in apertura del libro.

Ne approfitto anche per condividere come è stata illustrata e tradotta in alcune edizioni che ho collezionato nel tempo; ognuna con il suo stile, il suo tocco, il suo modo di farci rivivere quel pomeriggio sull’acqua.

Buon 4 luglio e buon Alice’s Day a tutti!🐇🎩📖


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Qui sotto potete leggere il prologo originale di Carroll.

L'illustrazione realizzata da Eric Copeland è tratta dal libro Poetry for Young People. Lewis Carroll a cura di Edward Mendelson, pubblicato da Scholastic nel 2001. (Grazie Erika!)


All in the golden afternoon

All in the golden afternoon
 Full leisurely we glide;
For both our oars, with little skill,
 By little arms are plied,
While little hands make vain pretence
 Our wanderings to guide.

Ah, cruel Three! In such an hour,
 Beneath such dreamy weather,
To beg a tale of breath too weak
 To stir the tiniest feather!
Yet what can one poor voice avail
 Against three tongues together?

Imperious Prima flashes forth
 Her edict to "begin it"—
In gentler tones Secunda hopes
 "There will be nonsense in it!"—
While Tertia interrupts the tale
 Not more than once a minute.

Anon, to sudden silence won,
 In fancy they pursue
The dream-child moving through a land
 Of wonders wild and new,
In friendly chat with bird or beast—
 And half believe it true.

And ever, as the story drained
 The wells of fancy dry,
And faintly strove that weary one
 To put the subject by,
"The rest next time—" "It is next time!"
 The happy voices cry.

Thus grew the tale of Wonderland:
 Thus slowly, one by one,
Its quaint events were hammered out—
 And now the tale is done,
And home we steer, a merry crew,
 Beneath the setting sun.

Alice! A childish story take,
 And with a gentle hand
Lay it where Childhood’s dreams are twined
 In Memory’s mystic band,
Like pilgrim’s withered wreath of flowers
 Plucked in a far-off land.



Ecco una selezione di immagini legate al prologo "All in the golden afternoon" tratte dai libri della mia collezione.

L'illustrazione realizzata da Valeria Deocampo è tratta dal libro Alice nel Paese delle Meraviglie, pubblicato da Terre di Mezzo  nel 2020. La traduzione è a cura di Claudia Valentini



L'illustrazione realizzata da Nicole Claveloux è tratta dal libro Les aventures d'Alice au Pays des Merveilles, pubblicato da Grasset & Fasquelle nel 1974. La traduzione è a cura di Henri Parisot



L'illustrazione realizzata da Anne Herbauts è tratta dal libro Alice nel Paese delle Meraviglie, pubblicato da RCS  nel 2004. La traduzione è a cura di Tommaso Giglio


L'illustrazione realizzata da Enrica Campi è tratta dal libro Alice nel Paese delle Meraviglie,pubblicato da Novidee nel 2003. La traduzione è a cura di Grazia Gatti.


L'illustrazione realizzata da Paolo D'Altan è tratta dal libro  Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, pubblicato da Mondadori nel 2007. La traduzione è a cura di Masolino D'Amico


















L'illustrazione realizzata da Camille Rose Garcia è tratta dal libro Alice's Adventures in Wonderland, pubblicato da Collins Design nel 2010. 



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 Ecco la prima traduzione italiana a cura di Teodorico Pietrocola Rossetti del 1972



In su' vespri giocondi, dolcemente
Sul lago tranquillissimo voghiamo,
Da delicate mani facilmente
Son mossi i remi, e alla ventura andiamo,
E pel timon che incerto fende l'onda
Va la barchetta errante e vagabonda.

Mentre oppresso dal sonno, in luminose
Visioni il mio pensiero vaneggiava,
Mi destaron tre voci armonïose
Chiedendomi un Racconto! Io non osava
Fare il broncio severo ed il ribelle
A tre bocche di rose, - a tre donzelle!

La Prima, con la voce di comando,
Fieramente m'impone "Cominciate!"
La Seconda mi dice "Io ti domando
Un racconto di silfidi e di fate."
La Terza (io non l'avrei giammai creduto),
M'interrompe una volta ogni minuto.

Eccole! ferme, attente, silenziose,
Seguire con l'accesa fantasia
La Fanciulla vagante in portentose
Regïoni di sogni e poesia,
Che con bestie ed uccelli ognor favella,
E con forma del Ver l'Errore abbella.

La Storia non toccava ancora il fine
E appariva di già confusa e incolta;
Allor pregai le care fanciulline
Di finir la novella un'altra volta,
Ma risposer più vispe e più raggianti,
"No, questa è la tua volta! Avanti, avanti!"

E così le Avventure raccontai
Ad una ad una alle fanciulle amate,
Ed or questa novella ne formai
Ch'è un tessuto di favole accozzate; -
Ma il Sol già volge al suo tramonto, andiamo!
Alla sponda! alla sponda, orsù, voghiamo! -

O Alice, accogli questa mia Novella,
E fra i sogni d'infanzia la riponi,
Deh! fanne d'essa una ghirlanda bella,
E sulla tua memoria la deponi,
Qual pellegrin che serba un arso fiore
Di suol lontano, e lo tien stretto al côre! -

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Mi sono divertita a generare alcune immagini dedicate a questo evento con l'intelligenza artificiale, ecco i risultati:










a presto...

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