Tutto profuma di terra: i colori, le ossa e lo stile. Il buio sotterraneo, però, viene spogliato dall'autore della atmosfera cupa e grazie a un tocco d'ironia il clima diventa allo stesso tempo buffo e grottesco. Uno dopo l'altro, a partire da Alice, ormai divenuta una creatura del sottosuolo, i personaggi conquistano il lettore e lo guidano tra le pagine di un libro d'altri tempi redatto con una vecchia macchina da scrivere.
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Titolo: Alice Sotto Terra
Autore: Stefano Bessoni
Copertina: rigida
Collana: Illustrati
Editore: Logos Edizioni, Inter Logos, Via Curatona, 5/2, 41126, Modena, sito www.logosedizioni.it, e-mail: commerciale@logos.info
Stampa: Stampato da Lite s.r.l.
ISBN: 978-88-576-0597-5
€ 15,00
ISBN: 978-88-576-0597-5
€ 15,00
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Acquistato online da Libri.it
il 27 settembre 2012
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Biografia di Stefano Bessoni.
E' un regista, autore e illustratore italiano. Nella sua breve autobiografia dice di sé "scarabocchio, scrivo, faccio film". Nasce nel 1965 a Roma, in cui si forma presso l'Accademia delle Belle Arti e in cui svolge le sue attività.
E' un regista, autore e illustratore italiano. Nella sua breve autobiografia dice di sé "scarabocchio, scrivo, faccio film". Nasce nel 1965 a Roma, in cui si forma presso l'Accademia delle Belle Arti e in cui svolge le sue attività.
Alcuni titoli pubblicati
Bessoni, Stefano. Attraverso lo specchio. Roma: ETL, 1994.
Bessoni, Stefano. Homunculus. Modena: Logos, 2011.Bessoni, Stefano. Attraverso lo specchio. Roma: ETL, 1994.
Bessoni, Stefano. Wunderkammer. Modena: Logos, 2011.
Bessoni, Stefano. Alice Sotto Terra. Modena: Logos, 2012.
Filmografia
Bessoni, Stefano. Frammenti di scienze inesatte. Italia: White Shark Productions, 2005.
Bessoni, Stefano. Imago mortis. Milano: Medusa Video, 2009.Bessoni, Stefano. Moths. Prod. Colorado Film, 2010/11 (in pre-produzione).
Bessoni, Stefano. Galgenlieder – The Gallows Songs, 2010/12 (in sviluppo).
1998. IL'occhio del Ciclope. Messina.
2009. Reggio Emilia Film Festival. Reggio Emilia.
Esposizioni
1998. IL'occhio del Ciclope. Messina.
2009. Reggio Emilia Film Festival. Reggio Emilia.
2011. I Love Candies. Dorothy Circus Gallery, Roma.
2012. Alice Sotto Terra. Dorothy Circus Gallery, Roma.
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Intervista a Stefano Bessoni
Com'è nata l'idea di questo libro?
Conosco Alice fin da quando ero bambino e ho sempre disegnato i personaggi della storia scritta da Carroll. Poi nel 1989 ho realizzato una prima serie di illustrazioni che ho ritrovato qualche tempo fa e che ha destato la curiosità del mio editore, Lina Vergara Huilcaman della Logos. Così invece di pubblicare quella serie di vecchi disegni, ho deciso di realizzarne di completamente nuovi, corredandoli con piccole descrizioni dei singoli personaggi.
Così è nato Alice Sotto Terra un taccuino di viaggio con schizzi e appunti sugli abitanti del paese delle meraviglie. Un “bestiario” stilato con lo sguardo di un naturalista dall’animo vittoriano, diviso tra la passione per gli insetti, gli scheletri, gli spettri, la fotografia…
Il mio libro è un piccolo viaggio tra gli abitatori del sottosuolo visti con uno sguardo personale, macabro, quasi da “intruso”, dove Alice diviene una di loro, perfettamente calata in quella realtà ribaltata che dovrebbe invece meravigliarla.
Per Lewis Carroll il paese delle meraviglie si trovava sottoterra così ho voluto continuare a giocare con ciò che si trova lontano dalla superficie. Il primo manoscritto, creato per la piccola Alice Liddell, si intitolava infatti “Alice’s adventures under ground”.
Il tuo immaginario mi sembra molto affine a quello di Jan Švankmajer, di Jiří Barta e dei Brothers Quay. È in loro che trovi la tua fonte d'ispirazione o hai altri modelli?
Sono tutti miei grandi punti di riferimento e le mie idee su Alice sono fortemente debitrici al film di Jan Švankmajer Neco z Alenky (trad. it.) Qualcosa di Alice. Ma ammiro immensamente anche la versione illustrata realizzata da Dusan Kallay.
Il mio Alice è comunque una versione personale, molto macabra e mortifera, ma al tempo stesso estremamente fedele allo spirito originale dell’opera. Ho voluto allontanarmi dagli stereotipi che sono stati creati in tutti questi anni, soprattutto dopo la versione cinematografica a cartoni animati della Disney e di quella più recente di Tim Burton. Non c’è quindi lo ‘Stregatto’ ma il ‘Gatto del Cheshire’, niente ‘Bianconiglio’ ma un semplice quanto mortifero Coniglio Bianco. I punti di riferimento, oltre al testo originale, alle illustrazioni dello stesso Carroll e quelle della prima edizione ad opera di John Tenniel, sono vari, a partire dai grandi temi che caratterizzarono la cultura vittoriana come la zoologia, l’entomologia, la fotografia, lo spiritismo, la Phantasmagoria.
Come realizzi le tue illustrazioni dal punto di vista tecnico?
Lavoro a matita in maniera molto precisa, come se dovesse essere un disegno definitivo in bianco e nero, poi lavoro ad acquerello e corposamente con la tempera bianca, per dare materia e spessore.
Qual'è il tuo personaggio preferito in Alice Sotto Terra?
Sicuramente il Coniglio Bianco e la Lepre Marzolina, ma anche Humpty Dumpty.
A cosa è dovuta la scelta di ritrarre nelle illustrazioni solo i personaggi senza alcuna immagine del mondo Sotto Terra?
E’ solo una prima incursione nel mondo carrolliano e non escludo di ampliare il lavoro con altri personaggi, ambientazioni e situazioni. Lavorare su Alice significa dedicargli la vita, è una sorta di credo, che richiede riflessione e riletture continue a distanza di tempo.
Ottobre 2012
Ottobre 2012
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Sul libro
Stefano Bessoni fa rivivere ad Alice la sua prima avventura, quella sotto terra. Il libro dell'illustratore romano con alcuni cenni alle vicende biografiche di Lewis Carroll è una rivisitazione non solo del manoscritto Alice's Adventures Underground, ma anche dei libri Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio. Tramite brevi porzioni di testo dallo stile chiaro e lineare l'autore ci presenta, uno dopo l'altro, i personaggi protagonisti dell'avventura. I capitoli che nei testi di Carroll sono suddivisi in base alle diverse vicende di Alice, nel testo di Bessoni, invece, si focalizzano sulla descrizione dei personaggi, come in un bestiario o in un libro di botanica d'altri tempi. Il volume si apre con la protagonista e, con il ritmo regolare creato da una pagina di testo e da una pagina illustrata, percorre una carrellata di diciannove figure. Tra le pagine ritroviamo non solo i personaggi principali come il Coniglio Bianco, il Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina ma anche quelli che nella storia hanno un ruolo secondario o che vengono appena accennati, come il paggio Rana, il trio delle carte e il boia Asso di Fiori.
Le illustrazioni, tutte minuziosamente curate fin nei più piccoli dettagli, ma prive d'ambientazione, ci presentano una Alice inedita. La scelta di Bessoni di ambientare la sua storia nel mondo Sotto Terra influenza la rappresentazione dei personaggi. Questi manifestano stilisticamente una forte relazione con la tradizione nordica dei folletti e delle creature del bosco, legati al territorio e al sottosuolo, e con la tradizione del Surrealismo dell'Europa dell'est per la presenza di alcuni elementi tipici del gusto di quei paesi. I colori sono molto naturali: non sono brillanti o artificiali, ma paiono essere ricavati dalla macinazione di terre, pietre o dalla spremitura di bacche selvatiche. La presenza di teschi, di arti di strani animali, di orecchie di coniglio mutilate e dell'incarnato ceruleo dei personaggi emana l'idea di morte e decomposizione, e crea un'atmosfera macabra e allo stesso tempo grottesca. Bessoni, però, evita di confinarsi nel lugubre introducendo qualcosa di buffo e ironico, che sdrammatizza l'atmosfera e fa scomparire dallo spettatore sia il senso di repulsione sia una certa attrazione morbosa per il macabro.
I suoi personaggi non incutono timore. Il cappellaio Matto, infatti, ospita sul suo cappello, al fianco di teschietti, un tenero orsacchiotto. Alice, invece, dalle gambe a bastone, dagli occhi grandi e rotondi, e dall'aria trasognata all'inizio della storia, chiude la sua avventura con l'aspetto stralunato di chi è appena caduta giù dal letto dopo un lungo sogno.
Le illustrazioni, tutte minuziosamente curate fin nei più piccoli dettagli, ma prive d'ambientazione, ci presentano una Alice inedita. La scelta di Bessoni di ambientare la sua storia nel mondo Sotto Terra influenza la rappresentazione dei personaggi. Questi manifestano stilisticamente una forte relazione con la tradizione nordica dei folletti e delle creature del bosco, legati al territorio e al sottosuolo, e con la tradizione del Surrealismo dell'Europa dell'est per la presenza di alcuni elementi tipici del gusto di quei paesi. I colori sono molto naturali: non sono brillanti o artificiali, ma paiono essere ricavati dalla macinazione di terre, pietre o dalla spremitura di bacche selvatiche. La presenza di teschi, di arti di strani animali, di orecchie di coniglio mutilate e dell'incarnato ceruleo dei personaggi emana l'idea di morte e decomposizione, e crea un'atmosfera macabra e allo stesso tempo grottesca. Bessoni, però, evita di confinarsi nel lugubre introducendo qualcosa di buffo e ironico, che sdrammatizza l'atmosfera e fa scomparire dallo spettatore sia il senso di repulsione sia una certa attrazione morbosa per il macabro.
I suoi personaggi non incutono timore. Il cappellaio Matto, infatti, ospita sul suo cappello, al fianco di teschietti, un tenero orsacchiotto. Alice, invece, dalle gambe a bastone, dagli occhi grandi e rotondi, e dall'aria trasognata all'inizio della storia, chiude la sua avventura con l'aspetto stralunato di chi è appena caduta giù dal letto dopo un lungo sogno.
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