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domenica 6 dicembre 2009

Suzy Lee. Alice in Wonderland

Passeggiando fra combinazioni di disegni e fotografie in bianco e nero, la storia di Alice si snoda fra giochi d’ombre, illusioni spaziali e citazioni artistiche che ricreano in modo personale l’insieme dei riferimenti letterari del romanzo di Lewis Carroll. Un libro fatto di immagini nelle immagini e storie nelle storie, che iniziano in un improvvisato teatro con orchestra e spettatori, proseguono in un mondo nascosto fra oggetti quotidiani e terminano sospese nell’intervallo fra illusione e realtà. Nel suo intenso bianco e nero, questo libro è un’insolita avventura visiva attorno alla celebre frase di Lewis Carroll: “Tutta la nostra vita non è forse che un sogno?”
dal sito Corraini


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Titolo: Alice in Wonderland/Alice nel Paese delle Meraviglie 
Autore: Suzy Lee, Lewis Carroll  
Testo: Suzy Lee (Liberamente ispirato al libro di Lewis Carroll) 
Illustratore: Suzy Lee 
Dimensioni: 20,5x16,5 cm 
Pagine: 56 
Copertina: rigida 
Illustrazioni:56 b/n 
Lingua: inglese/italiano 
Collana: Bambini 
Editore: Maurizio Corraini s.r.l., Via Ippolito Nievo, 7/A, 46100, Mantova, tel 0039 0376 322753, e-mail: sito@corraini.com, sito: www.corraini.com  
Edizione: 2a edizionemaggio2009 (1a edizione aprile 2002 – ristampa gennaio 2005) 
Stampa: stampato in Italia da Grafiche Siz, Verona. 
EAN: 978-88-7570-211-3


Visualizza il libro
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Acquistato a Bologna il 29 settembre 2009
presso la Libreria Trame
in Via Goito, 3/C. 

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Biografia di Suzy Lee

Suzy Lee è nata a Seoul, vive e lavora a Singapore. Dopo aver conseguito un Master of Arts in Book Arts presso il Camberwell College of Arts (2001), ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni di book arts e pittura in tutto il mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Alice in Wonderland è stato il suo primo libro, pubblicato per la prima volta nel 2002 e riproposto ora in questa seconda edizione. È stato scelto per essere incluso nella collezione di libri d’artista della Tate Britain di Londra.
Altri libri pubblicati: Black Bird, Specchio, La Revanche des Lapins, Mirror e L’onda.

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Recensioni

Siete pronti per lo spettacolo? Si alza il sipario di un teatrino e sul palcoscenico compare una bambina: Alice. Ma chi la osserva tra le quinte? Il Coniglio, naturalmente, paludato con una lunga palandrana, che la fa ruzzolare in un luogo surreale dove si aggirano i personaggi dei quadri di Piero della Francesca e di Mantegna, e tante piccole copie dell’Infanta di Velázquez, affacciate al proscenio come ballerine di fila, si sdoppiano in una riproduzione seriale nel genere di Andy Warhol. Poi è Alice stessa a sdoppiarsi in compagnia di due coppie di Leprotti Marzolini, tenuta d’occhio dall’alto di un ciuffo di nuvole dai gemelli Tuidoldàm e Tuidoldìi: deve sicuramente aver oltrepassato lo specchio e adesso prosegue la sua corsa in quello strano mondo in cui l’arte si mescola agli oggetti quotidiani e si allungano minacciose ombre cinesi. È sempre il Coniglio a condurre il gioco, ora inseguendola, ora facendosi inseguire. O forse Alice è il Coniglio, e tutto questo è solo una divagazione onirica, o una recita (il che in fondo è lo stesso). Cala il sipario, gli spettatori se ne vanno. Ma Tuidoldàm e Tuidoldìi sono ancora lì, ai lati del teatrino. Solo che il teatrino, allargando la prospettiva, si rivela un caminetto, intorno al quale si affaccenda una ragazza armata di un aspirapolvere, che col suo lungo tubo fa venire in mente il Bruco con il narghilè (ma gli occhioni sgranati e il sorriso sornione dipinti sull’elettrodomestico potrebbero essere quelli del Gatto del Cheshire). E allora, dove finiscono la finzione e la letteratura, dove inizia la verità? Non sarà che aveva ragione Lewis Carroll quando affermava che tutta la nostra vita non è che un sogno?
Questo straordinario gioco a incastri è raccontato non con le parole ma con le immagini da Suzy Lee, giovane artista coreana che, abile come la Regina di Cuori, mescola fantasiosamente le carte dell’immaginario e del reale in una sorta di collage di disegni e fotografie in bianco e nero. Senza scrivere una sola riga. Il risultato è una sorprendente visione di Alice, che rivisita la favola della ragazzina entrata nel Paese delle Meraviglie a cominciare proprio dall’aspetto della protagonista. Che non ha i lunghi capelli biondi e lo sbuffante abitino vittoriano delle illustrazioni originali di John Tenniel, ma sfoggia un caschetto nero come Alice Liddell, la musa infantile che ispirò a Lewis Carroll il suo capolavoro (ma anche come una bambina orientale, quella che anche Suzy Lee dev’essere stata). Questa piccola opera raffinata e curatissima, che è stata scelta per essere inclusa nella collezione di libri d’artista della Tate Britain di Londra, dimostra (se ce ne fosse bisogno) la potenza affabulatrice dell’immagine. Un libro pieno di sorprese, da sfogliare insieme ai bambini magari guidandoli nella comprensione della storia, se non la conoscono ancora. Ma anche da godersi per puro piacere visivo, in omaggio all’indimenticabile racconto delle avventure di Alice e del suo strambo seguito, che Suzy Lee reinterpreta con grazia e originalità. Vivamente consigliato come “regalo di non-compleanno”.


Maria Ferragatta


 Alice in bianco e nero

"Alice cominciava a sentirsi stanca di star seduta vicino alla sorella sulla riva del fiume, senza avere niente da fare: un paio di volte aveva sbirciato nel libro che sua sorella stava leggendo, ma non c'erano né figure né dialoghi, <<e a che cosa serve un libro, - pensava Alice -, senza figure e dialoghi?...[...]>>"
Se qualcuno ricorda le prime pagine di Alice nel Paese delle Meraviglie, sorride all'immagine della bambina annoiata che, in assenza di illustrazioni, dipinge da sé un mondo proprio, assolutamente unico.
Suzy Lee, giovane artista coreana londinese d'adozione, al pari di Alice, crea un inedito scenario anzi, una vera scenografia, per ambientare la storia di Lewis Carroll; un piccolo teatro, con tanto di proscenio, orchestra e sipario.
Alzato il sipario, lo spettacolo ha inizio; la protagonista, al centro di un austero soggiorno, scorge un coniglio, il Bianconiglio e curiosa, intraprende uno dei più celebri inseguimenti della letteratura moderna, questa volta diversamente "meraviglioso". L'artista mischia le carte, si appropria della creatività di Alice, interpretandone il ruolo come bambina dai tratti orientali, ugualmente geniale, ma sognatrice più consapevole, priva di ingenuità. Pagina dopo pagina gradualmente scompare la cornice del teatro per entrare a far parte della scena; il pavimento si inclina e Alice precipita...Le opere di Piero della Francesca, Diego de Velàzquez, Andrea Mantegna, René Magritte, Antonio del Pollaiolo e quelle della tradizione popolare coreana, adeguatamente ambientate, diventano sorprendente retroscena alle avventure narrate, mentre queste ultime si riducono ai minimi termini, al concetto primario di cacciatore e preda.
Alice insegue il coniglio, il coniglio insegue Alice, forse Alice è il coniglio...Alice toglie la maschera ed ecco il muso bianco, un inchino al pubblico e cala di nuovo il sipario, l'orchestra si allontana, così il pubblico, restano intorno al palco i personaggi di Carroll, facce note, come il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile, ma da vicino non sono che sagome bidimensionali, e il teatro un allestimento casalingo all'interno di un caminetto.
L'artista riordina la stanza, aspirapolvere alla mano...Non resta niente di Alice e dei suoi mondi; coerente con l'idea di partenza Suzy Lee non lascia traccia di quello che probabilmente è stato un sogno, una realtà immaginata.
Sull'angolo piegato della pagina finale la scritta "IS ALL OUR LIFE, THEN, BUT A DREAM?" unica presenza calligrafica dell'album, in linea con lo stile delle fotografie, dei collage e dei disegni rapidi a matita, riportati rigorosamente in bicromia (bianco e nero). Il colore sarebbe superfluo, addirittura eccessivo perchè sogno, immaginazione e fantasia non trovano rispondenza nello spettro del visibile; meglio lasciare al lettore, in questo caso l'osservatore, la possibilità di elaborare personalmente le immagini e farle sue.
Ottimo.  
Clarissa Dalloway

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